martedì 26 giugno 2012

Terremoto atteso nello Stretto”. E la Calabria annacqua le norme antisismiche


Sta facendo il giro della rete il documento scovato ieri da Il Fatto Quotidiano (link in fondo, come sempre) e firmato dai più autorevoli sismologi secondo il quale unterremoto distruttivo potrebbe colpire la zona dello Stretto di Messina, fra Calabria e Sicilia provocando un’autentica stragedovuta non solo e non tanto alla potenza della scossa ma soprattutto a scriteriate scelte urbanistiche ed edilizie.
Ebbene, ci crediate o no: pochi giorni fa la Regione Calabria ha “annacquato” la normativa antisismica regionale, suscitando le ire dell’Ordine dei Geologi.
In sostanza, Il Fatto Quotidiano parla di un documento ufficiale con tanto di marchio dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) e dell’Eucentre, il Centro europeo di ingegneria sismica con sede a Pavia, considerato un’eccellenza mondiale nel suo campo. Si intitola “Dal terremoto di Messina 1908 alla valutazione di scenari di danno nel 2008”
Fu pubblicato appunto nel 2008, in occasione di un convegno internazionale per il centenario del terremoto che devastò Messina (86 mila morti) ma, dice il Fatto, quello studio non compare fra il materiale del convegno, per il resto tutto reperibile sul web.
Sul sito dell’Università di Messina c’è solo una versione più tecnica del documento e con degli omissis, nel senso che
le stime sul “costo della riparazione del danno” e sulle “vittime a causa del collasso strutturale” sono cancellate da una serie di “X”. E se, come pare, il numero di X corrisponde al numero di cifre cancellate, si parla di miliardi di euro e, appunto, decine di migliaia di morti
Come sempre, danni e vittime potrebbero essere ridotti da un’edilizia antisismica degna di questo nome.
La Calabria, la dirimpettaia di Messina al di là dello Stretto, ha approvato un paio di settimane fa alcune modifiche alla legge antisismica regionale che doveva entrare il vigore nel 2010 e che, causa precedente proroga, sarà applicata dal primo luglio.
In sostanza grazie alla modifica sono previste verifiche di conformità sismica su tutti i progetti (bene), ma solo tra 18 mesi (malissimo). Il Consiglio nazionale del geologi si è arrabbiato. Ha emesso un comunicato in cui analizza la situazione calabrese e poi tira le somme:
Riteniamo (…) doveroso ribadire e ricordare a chi palesa la propria insofferenza al sistema di controlli ed alle procedure previste dalla nuova Legge sismica Regionale e che, nell’attuale, a dir poco lacunoso, sistema di controlli, opera con disinvoltura e leggerezza, che il mancato rispetto di quelle regole potrebbe comportare un giorno conseguenze catastrofiche!
L’aggettivo e il punto esclamativo finali ce li hanno messi loro, non io. Del resto che Sicilia e Calabria siano regioni particolarmente ballerine in un’Italia quasi tutta ballerina è noto e stranoto. Ma a volte sembra che all’Italia piaccia farsi del male.

Nessun commento:

Posta un commento