venerdì 29 giugno 2012

Nuova Zelanda, salgono le quotazioni per un terremoto di M8.0 entro soli 30 anni


L’università del Nevada e la società GNS, hanno rivelato un importante studio legato alla sismicità della Nuova Zelanda. Secondo quanto appreso dagli stessi infatti, la parte meridionale dell’Isola è interessata statisticamente ad una scossa di magnitudo 8.0 ogni 330 anni in media.
Una serie di faglie infatti corrono lungo il terrazzo fluviale di Hokuri Creek, nei pressi del lago McKerrow.
L’ultimo importante terremoto che colpì l’area fu nel 1717, per cui giudicando i tempi di ritorno sarebbero i prossimi 30-40 anni quelli in cui potrà avvenire una nuova forte scossa di tale proporzione(M8.0).
Uno dei principali artefici di questa ricerca è Richard Norris, del dipartimento di Geologia dell’università di Otago. Ha parlato ai microfoni delle testate locali poco dopo che sono stati emanati i dati sopra descritti.
“Molte delle principali città della Nuova Zelanda potrebbero risentire fortemente di un sisma che probabilmente avverrà in futuro” – spiega – “Non possiamo ovviamente definire tempi esatti, ma la stima storica della magnitudo massima che possono raggiungere i terremoti dell’area sono un dato allarmante in questo senso”.
Non possono certo stare solo a pubblicare le ricerche gli esperti che, a questo punto, dovrebbero cominciare ad essere anche ascoltati dalle autorità locali in modo da prevenire eventuali disastri.
La “faglia alpina”, così chiamata dai sismologi di tutto il mondo, consegue dei rilasci di energia piuttosto intensi durante l’anno. Mediamente la sismcicità locale si attesta anche a 4.5/4.8 nei momenti di tensione importante.
“Non per forza il terremoto avverrà subito, il ritorno potrebbe avvenire anche entro i prossimi 100 anni ma è bene imparare a conoscere i pericoli delle nostre terre”. Così, il professor Kelvin Berryman, dice ad una televisione nazionale , concludendo che “sebbene l’intensità che abbiamo a grandi linee previsto sia notevole, una forte scossa di questa portata non ci sorprenderebbe più di tanto”.

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