mercoledì 30 maggio 2012

ENORME FRATTURA CONTINUA AD APRIRSI E A SPACCARE IL TERRENO LUNGO IL DESERTO ETIOPE


Secondo la quale i vari continenti si muoverebbero l’uno rispetto all’altro, è tuttora in evoluzione. Basta andare nella famosa “ Great Rift Valley”dell’Africa orientale per poterlo notare di persona. All’inizio del 2005 una enorme frattura iniziò ad aprirsi e a spaccare il terreno lungo il deserto etiope, una estesa landa di terreno arido e privo di vegetazione che caratterizza una vasta area dell’Etiopia. La fenditura, lunga fino a 60 chilometri, si aprì lungo un tratto nella depressione di Afar. Nel corso dei mesi questa enorme frattura cominciò sempre più ad allargarsi, estendendosi alle aree limitrofe. Il fenomeno suscitò inquietudine, ma al tempo stesso pure grande interesse da parte degli scienziati che dopo aver appreso la notizia sono accorsi sul luogo per effettuare i primi studi. In un primo momento alcuni geologi pensavano che la frattura potesse rappresentare l’inizio della creazione di un nuovo oceano, per l’allontanamento della zolla africana orientale verso levante. Tale teoria che accese un vivace dibattito fu subito contrastata e smontata da una parte della comunità scientifica internazionale.
MA DOPO QUALCHE ANNO LA TESI HA COMINCIATO A METTERE D’ACCORDO BUONA PARTE DEIGEOLOGI
Tra questi pure chi inizialmente la criticò in maniera aspra. Difatti gli scienziati provenienti da diversi paesi hanno confermato che i processi vulcanici in azione sotto la “Great Rift Zone etiopica” sono quasi identici a quelli in fondo degli oceani del mondo, segno che l’apertura della grande spaccatura con molta probabilità rappresenta niente meno che il preludio per la nascita di un nuovo mare che cambierà per sempre la geografia dell’intero continente africano che noi oggi conosciamo. Negli anni successivi, uno studio pubblicato su Geophysical Research Letters, sosteneva che le zone soggette ad una intensa attività vulcanica, lungo i bordi delle placche tettoniche oceaniche, possono improvvisamente dissolversi in ampie sezioni, invece che a poco a poco come si credeva precedentemente.
L’ENORME FENDITURA OSSERVATA DALL’ALTO FA NOTARE LA NOTEVOLE ESTENSIONE
Inoltre l’evoluzione di questi fenomeni geologici potrebbero agevolare l’apertura di nuove grandi spaccatura in seno alla crosta terrestre, originando delle nuove faglie capaci di generare improvvisi terremoti di alta magnitudo sulle regioni circostanti, rappresentando cosi un pericolo molto grave per le popolazioni che vivono vicino ai margini delle fenditure. “Questo lavoro è un importante passo avanti nella nostra comprensione del Rift continentale, che può portare alla creazione di nuovi bacini oceanici”, dice Ken Macdonald, professore del Dipartimento di Scienza della Terra presso l’Università della California, Santa Barbara. Notevole pure il contributo delle università locali di Etiopia ed Eritrea che fin dal 2005, quando si è aperta la grande spaccatura sul deserto etiope, hanno avviato degli studi inerenti proprio l’attività sismica dell’area. Atalay Ayele, professore presso l’Università di Addis Abeba, in Etiopia, ha raccolto una grande quantità di dati sismici riguardanti la frattura del 2005, che ha aperto la grande spaccatura di 20 metri di larghezza in pochi giorni.
UNENDO DATI SISMICI PROVENIENTI DAL ETIOPIA
Con quelli del Eritrea di Ghebrebrhan Ogubazghi, professore dell’Istituto Eritrea of Technology, e dello Yemen con la collaborazione di Jamal Sholan del National Yemen Seismological Observatory Center, è stata creata una mappa molto interessante che ha saputo fornire dei dettagli molto utili ai fini della ricerca. Dopo mesi di studi e catalogazione dei fenomeni sismici il professorAyele ha dimostrato che la fessura non si è aperta dopo una serie di piccoli terremoti per un periodo prolungato di tempo, ma in maniera disgiunta lungo tutta la sua lunghezza di oltre 35 miglia (60 chilometri) in pochi giorni. Qui entra in scena l’intensa attività vulcanica dell’area. Nelle vicinanze al luogo della frattura un vulcano, denominato Dabbahu, posto all’estremità settentrionale della Rift, ha prima eruttato e poi spinto il magma attraverso il centro della zona di frattura fino a “decomprimere” la spaccatura in entrambe le direzioni, ampliandola ulteriomente.
NEI FONDALI MARINI LA LAVA FUORIESCE DI CONTINUO DAI VULCANI CREANDO SEMPRE NUOVA CROSTA TERRESTRE
Una volta che si è raffreddata e indurita. I terremoti si sviluppano con lo spostamento delle placche tettoniche nel momento in cui il magma si estende verso l’alto per poi diffondersi in entrambi i lati sul fondale marino. Questa attività ha dato vita, negli ultimi mesi, ad un forte incremento di terremoti nel Golfo di Tagiura. In pratica gli studiosi sostengono che la frattura africana determina una scissione a un tasso che si manifesta molto raramente in geologia. Il Mar Rosso e il Golfo di Aden furono creati milioni di anni fa dalla prima frattura. Dall’Etiopia al Mozambico si estende la seconda frattura, fiancheggiata da molti vulcani, chiamata “Great Rift Valley “ che, secondo le teorie scientifiche, rischia di essere sommersa dal mare. Secondo gli studiosi le acque del mare potrebbero inondare le terre molto prima di quanto si potrebbe prevedere a causa della depressione della Dancalia, situata a settentrione della valle. Il luogo è profondo circa 25 metri (localmente anche più) e le acque del Mar Rosso sono trattenute solo dalle colline.
LA FASCIA COLLINARE PERO’ HA GIA’ SUBITO UNO SROFONDAMENTO DI ALCUNE DECINE DI METRI
Rispetto i livelli precedenti e la presenza di sale sul deserto testimonia che il mare abbia già in passato inondato la zona. La lava ha successivamente poi fatto ritirare il mare. Attualmente l’unica cosa certa è che l’attività vulcanica è fortemente aumentata negli ultimi anni, I geologi hanno registrato in 22 posti nel triangolo della depressione di Afar, nel nord Africa, eruzioni vulcaniche in prossimità alla superficie terrestre. Anche lo studio del magma ha permesso ai vulcanologi di scoprire che la sua tipologia, caratterizzata da una bassa quantità di acido silicico, è la medesima di quella che caratterizza le eruzioni nelle dorsali medio-oceaniche collocate negli abissi degli oceani. Oltre al rinvigorimento della sismicità profonda, una caratteristica tipica delle dorsali, altri eventi hanno confermato lo sconvolgimento geologico che sta interessando l’intera area del Corno d’Africa. Su tutti va ricordata, nel Maggio 2009, l’improvvisa eruzione di un vulcano sotterraneo nell’ovest dell’Arabia Saudita. Allora l’evento eruttivo fu localizzato ad appena 200 chilometri dalla linea del Rift. Finora nessuno può dire quando il mare inonderà la depressione etiope, potrebbero passare centinaia di anni oppure ci potremo trovare di fronte ad un fenomeno alquanto rapido che rischia di cogliere di sorpresa gli stessi ricercatori

I vulcani del pianeta sempre piu' in agitazione!

Islanda - Uno sciame sismico di piccole scosse si e' verificato nei dintorni del vulcano Katla negli ultimi due giorni. La Profondità rilevata tra 0,1 e 12,2 km. A giudicare dalla profondità e l'intensita' dei terremoti, la causa più probabile per lo sciame sismico e' da attribuire ad adeguamenti del sistema idrotermale sotto la calotta glaciale, e probabilmente non ad intrusioni di tipo magmatiche, che sarebbero un chiaro indicatore di una futura eruzione vulcanica

Allerta in Colombia per l’eruzione del Nevado del Ruiz: pioggia di cenere a Manizales

Un’esplosione all’interno del vulcano Nevado del Ruiz, il secondo piu’ attivo della Colombia, ha prodotto una pioggia di ceneri sulla citta’ di Manizales ed altri paesi vicini, nella notte, facendo scattare l’allerta arancione (attenzione). Lo rende noto l’Osservatorio vulcanologico di Manizales. La protezione civile ha predisposto il piano di emergenza, mentre il vulcano, che si trova nella regione settentrionale di Caldas, e’ sottoposto ad attento monitoraggio. Intanto si raccomanda alla popolazione che abita alle falde del Nevado (altro 5.389 metri) di utilizzare le mascherine per la protezione della bocca e di seguire le indicazioni fornite.

Ore 11:02, scossa di terremoto a nord della Sicilia.


Un’altra scossa di terremoto presso le zone tirreniche della Sicilia è stata registrata poco fa, alle 11:02. Secondo quanto si apprende dai dati prelevati dall’INGV, il sisma ha avuto una magnitudo locale (Ml) pari a 2,9 ad una profondità di circa 117,5km.

Il punto esatto dell’epicentro si trova non lontano dalle isole Lipari, una zona ad alto rischio sismico che è spesso interessata tuttavia da questo tipo di sismicità avente epicentri profondi. L'attività registrata in questo momento tuttavia non presenta strane anomalie e movimenti tellurici di questo genere rientrano nella normalità dell'area interessata stamane.

Vulcano Katla lievi tremori, il Shiveluch erutta!!


Uno sciame di lievi scosse con alcune strumentali si sono verificate tra la giornata di lunedì e martedì sul vulcano Katla. Circa 14 eventi con profondità dell'epicentro sono stati segnalati tra 0,1 e 12,2 km. A giudicare dalla profondità e la grandezza dei terremoti, la cause più probabili per lo sciame sismico sono adeguamenti del sistema idrotermale sotto la calotta glaciale, e non intrusioni magmatiche, che sarebbero possibili indicatori di una futura nuova eruzione. Ricordiamo che il Katla si trova in Islanda ed è uno dei più pericolosi vulcani della Terra.

Il vulcano Shiveluch nell'estremo oriente della Russia in Kamchatka ha emesso cenere dal cratere nella giornata di Martedì. L'eruzione vulcanica è stata preceduta da una serie di scosse di terremoto. La colonna di cenere liberatasi in cielo, dalla cima del vulcano posta a 3300 di altezza ha raggiunto i 7300 metri. Nessun impatto o danno è stato segnalato dopo la potente esplosione. Si continua a monitorare il vulcano ma nessuna allerta è stata lanciata dagli enti locali. Situato sulla penisola di Kamchatka, Shiveluch è attivo dal settembre 1980.

Di seguito 2 immagini di repertorio riferite al Katla e il Shiveluch

Trovato relitto di una nave romana del III d.C a Corfù


Il Ministero della Cultura greco ha annunciato che due relitti del III secolo dC sono stati trovati sott'acqua vicino alle coste greche. I resti delle barche sono sul fondo del mare ad una profondità compresa tra 1,2 e 1,4 chilometri nei pressi di Corfù. Secondo gli scienziati, sono relitti più antichi mai rinvenuti nel Mar Mediterraneo.

"Ci sono molti resti di navi romane, ma sono in mare aperto. Stavano navigando vicino alla costa ", spiega Angeliki Simossi, capo del dipartimento di antichità sommerse della Grecia. Con molta probabilità la nave romana in balia dei venti ha perso la rotta schiantandosi contro gli scogli. Si registra il ritrovamento di vasi pregiati e una biglia in vetro, creati da artigiani specializzati dell'epoca.

lunedì 28 maggio 2012

L’astronauta di Kiev

La misteriosa statuetta conosciuta come “L’astronauta di Kiev”, è considerata un OOPART.
L’oggetto è stato rinvenuto in una tomba nella regione siberiana di Altai (vicino alla Cina) successivamente è stato portatoportato a Kiev.









Il particolare manufatto rappresenta un umanoide con un’armatura particolarmente aderente; la testa della figura, oltre che un elmo da guerra, può ricordare il casco di un astronauta oppure di un palombaro.
Un elemento bizzarro è una sorta di aureola che corre lungo la sommità, quasi fosse una sorta di area luminosa e non solo una parte ornamentale.
Molto suggestivo è il particolare al di sotto del mento, dove si può intravedere una sorta di giuntura, la “tuta” sembrerebbe essere riconducibile ad un prototipo moderno in materiale molto aderente ed elastico, con la parte centrale trapuntata. La vita è munita di una fascia e le mani sembrano avere dei guanti.
Particolare attenzione meritano le “giunture” sui gomiti e anche l’area di “aggancio” dell’elmo presenta una lavorazione molto accurata, come se l’artista avesse voluto riprodurre con precisione un soggetto esistente.
La posizione del soggetto sembra essere particolare, la sua postura sembra essere di tipo moderno, se riferità all’età in cui la statuina è stata modellata. L’individuo sembrerebbe annunciare la sua presenza o arrivo, mostrando tutti gli aspetti della sua forza e coraggio.
Le proporzioni tra braccia e gambe, rapportandole ad un essere umano, sono errate e associabili ad un altro tipo di primate,anche la postura è piuttosto insolita per oggetti realizzati in quel periodo.
Resta quindi un mistero aperto, non avendo sufficienti elementi per comprendere se è la raffigurazione di un guerriero danzante o è riconducibile ad altro?
L’analisi merita un’ultima segnalazione
Come i giganti descritti nella Bibbia e in segnalazioni effettuate in casi di abduction, la figura è polidattile possiede infatti 6 dita.

Violento terremoto di magnitudo 6.7 colpisce il nord dell'Argentina

Un violento terremoto di magnitudo 6.7 ha colpito oggi il nord dell'Argentina. Lo riferisce l'istituto geologico statunitense,avvenuto alle 02:07 locali con epicentro localizzato a 52 km NNO da Anatuya, Santiago del Estero,il sisma e' stato molto profondo 589km e non dovrebbe aver provocato grossi danni, per il momento non ci sono notizie di danni a cose o persone.
Usgs

Forte terremoto in Calabria nella notte 4.3 richter nel Pollino

Morano Calabro (CS). Alle ore 03:06 una forte scossa di terremoto di M 4.3 è stata registrata sull'Appennino Calabro-Lucano in Calabria con epicentro a Morano Calabro ad una profondità ipocentrale di 3,0 Km. I comuni prossimi all'epicentro sono Castrovillari, Morano Calabro, San Basile e Saracena tutti in provincia di Cosenza. La scossa è stata avvertita distintamente dalla popolazione del Pollino, già interessata da una lunga sequenza sismica nello scorso mese di novembre la cui magnitudo massima fu di 3.6. Il terremoto di oggi, molto più forte, potrebbe essere l'inizio di una nuova sequenza e pertanto sarà importante verificare tutte le scosse che seguiranno. Dopo la scossa principale di M 4.3 sono fino ad ora seguite altre 26 scosse fra cui le più importanti alle ore 03:29 di M 2.1, ore 03:32 di M 3.2, ore 07:01 di M 2.2 e 07:14 di M 2.3

Il vulcano Galeras si agita: colombiani preoccupati

L'avvistamento ieri mattina di una colonna di gas e cenere emessa dal vulcano Galeras, ha allarmato gli abitanti di Pasto, in Colombia, che associano di norma questi fenomeni con una possibile eruzione.
L'Osservatorio vulcanologico e sismologico di Pasto ha detto che si tratta di un evento normale e che anche se la situazione è in effetti instabile va ricordato che il vulcano Galeras è il più attivo della Colombia, con una permanente emissione di gas e cenere.
Riferiscono i funzionari che la situazione non dovrebbe causare panico tra la gente, ma raccomandano di essere sempre vigili.
Hanno affermato che verrà mantenuto l’allarme giallo poiché non vi è alcun motivo per pensare di passare all’arancione o al rosso. Tuttavia è necessario che le persone siano pronte ad eventuali cambiamenti imminenti.

Secondo l'ultimo bollettino del SGS, ex Ingeominas, le condizioni meteorologiche favorevoli hanno permesso l'osservazione delle emissioni di gas tra il 15 e il 18 maggio, evidenziando delle emissioni di cenere. L’altezza delle colonne non ha superato i 200 metri sopra la parte superiore del cratere e le principali fonti di emissione si trovano ancora nella zona nord del cratere principale e ad ovest del cono vulcanico.
Le attività recenti, riflettono un processo di intrusione di materiale magmatico che ha avuto inizio a comparire a metà marzo e inizio aprile 2012, con il record di deformazione del vulcano, riportando fratture di materiale crostale e aumentando il flusso di anidride solforosa con conseguente emissione di cenere.

Alla luce della storia eruttiva violenta e alla vicinanza della città di Pasto, popolata da 450.000 persone, il Galeras è stato inserito nel 1991 nella lista dei vulcani più pericolosi della Terra, ed è quindi entrato a far parte del programma delle Nazioni Unite per la prevenzione dei disastri naturali.

La Calabria si frantuma in ‘microblocchi’ La scoperta è dell’Ingv di Roma e dell’Università di Padova

Nell’ultimo milione di anni piccole parti della crosta terrestre che fanno parte del blocco calabro hanno infatti fatto registrare una rotazione antioraria, dettaglio importante e sconosciuto che mostra come la regione si sposti verso lo Ionio e non verso i Balcani come il resto dello Stivale
Roma, 29 novembre 2011 - La Calabria si sta frantumando in ‘microblocchi’. Nell’ultimo milione di anni (un tempo geologicamente molto recente) piccole parti della crosta terrestre che fanno parte del blocco calabro hanno infatti fatto registrare una rotazione antioraria, un dettaglio importante e sinora sconosciuto che dimostrerebbe come la Calabria - a differenza dello ‘Stivale’ italiano - si starebbe spostando verso lo Ionio e non verso i Balcani.

La scoperta è frutto di recenti studi dell’Ingv di Roma e dell’Università di Padova ed è stata pubblicata dalla rivista ‘Geological Society of America Bulletin’. Nell’area collinare compresa tra le cittadine di Crotone e Catanzaro, sulle splendide coste del mar Ionio, grazie a rilievi paleo magnetici sono state individuati quattro blocchi di crosta terrestre che hanno subito distinti movimenti rotazionali: due di essi hanno subito una rotazione antioraria avvenuta negli ultimi 1,2 milioni di anni, altri due una rotazione oraria.

E’ la prima volta che sono stati identificati blocchi a rotazione antioraria nella Calabria, che in base a vari altri studi paleomagnetici sembrava aver ruotato in senso orario come un unico blocco rigido tra 1 e 2 milioni di anni fa.

“I movimenti da noi ricostruiti - dice Fabio Speranza, dell’Ingv - sono molto recenti, perché sono stati osservati su sedimenti che hanno solo 1,2 milioni di anni. Questo ci fa ipotizzare che queste rotazioni possano essere ancora attive oggi, e legate ad alcune faglie trasversali che stanno ulteriormente frammentando la ‘microplacca’ della Calabria”.

“Già sapevamo in realtà da altri studi geofisici che la parte della penisola italiana che si muove verso i Balcani non comprende la Calabria, che ha un movimento più complesso e si muove in parte verso lo Ionio. Il nostro studio - sottolinea Speranza - mostra che anche all’interno della Calabria non c’è un movimento omogeneo. E’ la dimostrazione ulteriore che il Mediterraneo è un vero puzzle, composto di ‘tessere’ crostali anche piccolissime, che probabilmente non abbiamo ancora identificato del tutto”.

Il sisma emiliano era prevedibile. Attenti alle anomalie al sud

Il terremoto che ha colpito domenica 20 Maggio l’Emilia Romagna e ucciso 7 persone era prevedibile per una serie di anomalie analizzate. Lo rivela un‘intervista fatta al professore Alessandro Martelli, Direttore del Centro Enea di Bologna. L’ingegnere sismico, apprezzato esperto di fama nazionale e non solo, rivela un rischio ulteriore molto più grave che potrebbe adesso colpire il sud
Direttore, era prevedibile il terremoto in Emilia? Ci sono state analisi precedenti?
Si, era stato previsto. Ci sono dei “cosiddetti” strumenti di previsione che sono fatti in diversi Paesi, in Italia li fa l’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) e l’Università di Trieste. In base al verificarsi di possibili anomalie nelle tre zone italiane, nord, centro e sud vengono emessi degli allarmi. E’ un po’ come misurare la temperatura corporea e vedere se hai la febbre.
E sono stati emessi allarmi?
Si, in marzo è stato diramato un allarme per la zona nord perché era stato stimato un movimento del terreno di magnitudo maggiore del 5,4. C’erano notevoli probabilità che a nord sarebbe arrivato un terremoto. La regione allarmata era questa anche perché c’erano stati terremoti vicini, nel Garda, nel veronese, poi a Parma. L’algoritmo dell’analisi mostrava che era fortemente probabile.
E come mai nessuno lo sapeva?
Si tratta di metodologie sperimentali. Gli allarmi non vengono divulgati ma comunicati a un gruppo di esperti nazionali . Nella Commissione Grandi Rischi si sapeva, ne abbiamo propria parlato il 4 maggio.
E cosa è stato fatto in proposito per preparare all’evento?
Se ne discusse anche perché questo tipo di analisi non sono accettate da tutti i sismologi. Io posso solo dire che la Commissione Nazionale Grandi Rischi era informata dai primi di marzo.
Sono previste altre scosse in Emilia?
Non si può dire. Ha ragione Gabrielli (Capo del Dipartimento della Protezione Civile, ndr) che bisogna attendere e stare attenti. Ci potrebbero essere solo scosse di assestamento come scosse più forti. Non occorre arrivare a conclusioni senza avere tutti gli elementi.
Ma cosa bisognerebbe fare in questi casi?
Non si possono immediatamente evacuare delle zone per mesi ma di sicuro si può verificare le strutture strategiche, e organizzare la protezione civile, informare la popolazione su come si deve comportare.
Ma che sia andata come è andata… non l’allarma?
Certo! Più del nord adesso però mi preoccupa il sud. Per il nord c’erano stati due studi. Uno allarmava per un eventuale terremoto e l’altro no. Ed è arrivato il terremoto in Emilia. C’è un allarme per il sud più grave in arrivo perché lì sono stati applicati tre modelli di studio. Tutti e tre danno l’allarme rosso. Quindi questo preoccupa oltretutto perché prefigura un eventuali terremoto molto violento.
Ma lei non aveva denunciato tempo fa che in Italia, al sud, esistono stabilimenti industriali potenzialmente soggetti a rischio di incidente rilevante in caso di terremoti?
Si, hanno sostanze potenzialmente pericolose in elevate quantità. Sono impianti chimici, ci sono stabilimenti che contengono serbatoi di gas naturale liquefatto (Liquefied Natural Gas o LNG), altri serbatoi di stoccaggio di grandi dimensioni, rigassificatori…
Ma qual è il problema tecnico di questi impianti?
Il problema è che le scelte progettuali degli impianti sono state lasciate ai gestori e, generalmente, non è noto, per i diversi stabilimenti, se e quali criteri antisismici siano stati adottati. Poi c’è il rischio da maremoto, evento raro, ma non impossibile (vedi l'incidente di Fukushima, ndr) e che, quando si verifica, è devastante: questo rischio appare del tutto trascurato negli impianti chimici italiani situati in prossimità delle coste, e in aree sismiche come ad esempio a Milazzo o se penso ai serbatoi sferici situati a Priolo-Gargallo, sono alquanto pessimista e preoccupato. Manca In Italia una specifica normativa per la progettazione antisismica degli impianti chimici.

3-5 giugno 2012 ci sara' un aumento dell'attivita' sismica globale?

Il 5 giugno 2012 ci sarà un evento astronomico davvero particolare: il transito di Venere davanti al Sole, un avvenimento estremamente raro. Precedenti si sono avuti nel 1639, 1761, 1769, 1874, 1882 e nel recente 2004. La volta successiva sarà nel lontano 2117, tra più di un secolo.
L’eclisse di sole parziale si manifesterà attraverso il passaggio di una macchiolina nera davanti al disco solare per una durata di circa 6 ore. il fenomeno si potrà osservare in tutto l’emisfero terrestre illuminato dal Sole.
Nessun pianeta del sistema solare si avvicina alla Terra quanto Venere a soli 38 milioni di km e dal punto di vista geometrico il transito di Venere nel Sole è uno dei momenti di maggior vicinanza. Dato che il pianeta ha dimensioni reali appena inferiori a quelle terrestri (e apparenti forse superiori) è bene valutarne l’impatto della sua attrazione sul sistema delle zolle tettoniche terrestri. Come ho postulato nella mia teoria “bendandiana” sull’origine cosmica dei terremoti, il maggior effetto non potrebbe sussistere il 5-6 giugno, al momento del suo massimo avvicinamento, ma nei giorni precedenti e successivi col rapido cambiamento del suo influsso (che varia col quadrato della distanza). Il 3 giugno ci sarà inoltre un perigeo lunare molto ravvicinato. Pertanto, ribadendo la mia ipotesi, terremoti di estrema intensità ( >= 7 grado Richter) potrebbero avvenire nel periodo compreso tra la fine di maggio e la prima decade di giugno a causa della somma algebrica dell’azione della Luna e di Venere. Con un massimo della perturbazione nel periodo 3-6 giugno.

sabato 26 maggio 2012

Effetti collaterali in Emilia, liquefazione del suolo dopo il terremoto!

In Emilia dopo la violenta scossa dello scorso 20 maggio c’è tanta paura per il fiume Reno e per lo strano fenomeno della località di Sant’Agostino…
Le acque del fiume sono esondate, creando problemi e soprattutto desta preoccupazione il fenomeno della “liquefazione” mai verificatosi prima di oggi nella nostra penisola. Il fenomeno è osservabile nella località di Sant’Agostino dove una lunga crepa ha letteralmente spaccato il paese, spostando gli immobili limitrofi di circa dieci centimetri. La situazione è stata aggravata dalla fuoriuscita dalla crepa di fango, melma, acqua che hanno invaso case e negozi che stanno collassando e che hanno quindi dovuto essere evacuati. Solo nelle terribili immagini del terremoto e del maremoto di Fukushima, in Giappone, ricordavamo di aver visto qualcosa di analogo

Crepe Enormi si Aprono nella Crosta Terrestre!

La Terra sta cambiando faccia. La crosta terrestre si sta muovendo sotto i nostri piedi ed in varie parti del mondo si stanno aprendo nel suolo fenditure lunghe chilometri e larghe decine di metri.
Cosa sta succedendo? Le placche terrestri sono uscite da un’era di relativo stallo geologico e si stanno spostando abbastanza rapidamente. Tutto ciò avviene a causa dei cambiamenti del magnetismo che stanno attualmente caratterizzando il nostro pianeta. Un’inevitabile trasformazione che stiamo vivendo e che vivremo in prima persona. Questi movimenti hanno causato il devastante terremoto in Giappone e ne causeranno, purtroppo, degli altri.

Sebbene le placche terrestri sembrino bloccate una contro l’altra, sono in continuo movimento. Movimenti che, il più delle volte, sono stati percepiti solo da sismografi ed altre sofisticate apparecchiature, però altre volte, sono stati così decisi e violenti da provocare devastanti terremoti e apocalittici tsunami, come il recente disastro vissuto dai giapponesi, ad esempio.

Ecco cosa sta succedendo:

i movimenti della placca Indo-Australiana stanno provocando l’affondamento del Bangladesh, del Pakistan, di Jakarta e di gran parte dell’Indonesia;

conseguentemente, la placca Pacifica si sta spostando verso ovest ed il Sud America sta cominciando, a sua volta, la sua migrazione verso occidente (un processo che sta aumentato notevolmente, come dimostrato dall’aumento della piegatura della Fossa delle Marianne e dei movimenti della placca Filippina);

le spinte della placca Indo-Australiana sulla Pacifica hanno determinato lo spostamento del Giappone, da cui il devastante terremoto dell'11 marzo 2011.

l’America del Nord sta attualmente vivendo una situazione di calma solo grazie al fatto che il continente è mantenuto bloccato da entrambi i lati da due placche: dal lato occidentale la placca Pacifica (faglia di San Andreas) e dall’orientale quella Atlantica (Atlantic Rift);

l’attuale movimento del Sud America verso ovest (da questo movimento nascono le fenditure nella crosta terrestre che si stanno aprendo ovunque in Cile, Bolivia, Perù,… ndr) provocherà un’apertura nella parte meridionale dell’American Rift e lascerà spazio ai movimenti della placca Nord Americana;

il Nord America spingerà sulle placche di Cocos, di Nazca e su quella Caraibica, determinando terremoti, eruzioni vulcaniche e tsunami in tutto il Centro America;

si prevede un devastante terremoto nella regione della New Madrid Fault Line, in Nord America;

se tale terremoto avverrà, potrebbe svilupparsi il conseguente tsunami che si espanderà verso l’Europa;

la lacerazione dell’Atlantic Rift provocherà anche lo spostamento della placca Africana verso sud e verso ovest, con relative conseguenze nel bacino Mediterraneo.














Terremoto in Emilia: la terra si è alzata di 15 centimetri!

Il terremoto in Emilia Romagna ha provocato un sollevamento del terreno il cui valore massimo è pari a circa 15 centimetri. Questi i dati rilevati dai satelliti radar di Cosmo-SkyMed dell’Asi hanno mostrato la deformazione della superficie, permettendo ai ricercatori di Cnr-Irea e Ingv di fare le prime valutazioni sulla zona colpita.

Nell’emergenza post terremoto infatti il Dipartimento della Protezione Civile, fin dalle primissime ore dopo il sisma, ha coinvolto l’Asi Agenzia Spaziale Italiana, il Cnr-Irea Consiglio nazionale delle ricerche-Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente e l’Ingv Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, per la programmazione di nuove acquisizioni radar dai satelliti della costellazione Cosmo-SkyMed al fine di disporre, in tempi molto rapidi, di informazioni circa la deformazione crostale connessa alle scosse sismiche di maggiore energia: tipo di deformazione, entità ed estensione del territorio interessato. Grazie alle informazioni satellitari è stato possibile completare il quadro della situazione dell’area colpita dal sisma.
I dati sul sollevamento dell’area studiata pari a circa 15 centimetri concordano con quelli dei sismologici, rilevano gli esperti, e mostrano un piano di rottura principale immergente verso Sud lungo il quale la parte meridionale di questo settore della Pianura Padana si è accavallato sul settore settentrionale (faglia di sovrascorrimento). L’ultima acquisizione dei satelliti Cosmo-SkyMed sulla zona interessata dal sisma è avvenuta la sera del 19 maggio, poche ore prima dell’evento. Per poter calcolare la deformazione del suolo è necessario attendere che uno dei satelliti ripassi esattamente sulla stessa orbita. L’Agenzia Spaziale Italiana ha immediatamente predisposto l’acquisizione del primo passaggio utile post-terremoto, avvenuto nella serata del 23 maggio. I dati sono stati prontamente elaborati da un team di ricercatori coordinati da Eugenio Sansosti del Consiglio Nazionale delle Ricerche e da Stefano Salvi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Terremoto: e' in atto una destabilizzazione geologica di tutto il pianeta!

Una nuova scossa di terremoto ha colpito le zone dell'epicentro del sisma. del 20 maggio scorso,di magnitudo 3.9 Richter alle ore 07:51 italiane ad una profondita' di 10 km,oramai non si contano piu' le scosse di terremoto in Emilia e' in atto una vera e propria destabilizzazione geologica di tutto il territorio italiano, ieri sera anche vicino Latina e' stato registrato un terremoto di magnitudo 2.4 ed e notizia di pochi minuti fa che un'altra scossa di terremoto e' stata avvertita vicino Cosenza. Le zone storicamente ad alto rischio sismico devono prestare molta attenzione e' in atto una vera e propria escalation sismica.C'e' un accelerazione nel dinamismo degli eventi geologici su scala globale con un esponenziale aumento dell'attivita sismica e vulcanica lungo tutto il pianeta.
terrarealtime

Sisma Emilia: rischio sprofondamento,evacuati due quartieri a Sant'Agostino!

E' continua emergenza sismica in Emilia,il sindaco di Sant'Agostino una delle zone piu' duramente colpite dal sisma,ha deciso di fa evacuare ben due quartieri della frazione San Carlo per rischio sprofondamento.Infatti dopo i sopralluoghi effettuati dagli esperti si e' deciso in via cautelativa di sfollare quella zona,peraltro colpita anche dal fenomeno della liquefazione del sottosuolo, evento unico mai registrato prima in Italia.Non dimentichiamo che il forte terremoto di sabato scorso ha fatto sollevare il suolo di 15 centimetri in alcune zone in cui c'e' stato un vero e proprio slittamento questo ha innescato una destabilizzazione dell'area che potra' durare anche per alcuni mesi.

giovedì 24 maggio 2012

Costa Rica: il Turrialba mostra segnali di una potenziale ed imminente eruzione


I funzionari di emergenza del Costa Rica hanno ordinato l’evacuazione di alcuni residenti nei pressi del vulcano Turrialba dopo che il colosso ha espulso gas tossici e cenere, segnali di un'eruzione potenzialmente imminente.
Il vulcano Turrialba si trova a circa 65 chilometri da San Jose e ha iniziato una serie di eruzioni nel 2007. Diversi villaggi vicini sono stati evacuati e un parco circostante nazionale è stato chiuso nel 2010.

La Commissione di Emergenza Nazionale del Costa Rica ha riferito che anche se il livello di allarme del vulcano mercoledì era verde, il più basso dei tre livelli di allarme, ha comunque allertato i residenti circa la possibilità di un’evacuazione ordinando già ad alcuni abitanti del villaggio non lontano dal vulcano di allontanarsi per evitare di essere danneggiati dalle eruzioni di gas.

Giampaolo Giuliani: ''Forti anomalie radon fuori rete, prestare massima attenzione''


Le stazioni di rilevamento Radon di Coppito e Fagnano (AQ) mostrano ancora forti anomalie relative ad eventi fuori e lontano dalle rete di monitoraggio. In questi casi non è possibile identificare la zona epicentrale e il grado sismico degli eventi. In considerazione alla sequenza sismica in atto in Emilia Romagna è lecito pensare che tali anomalie possano riguardare ancora questa zona.
L'evento sismico delle ore 23.41 di M 4.3 con epicentro Finale Emilia impone di prestare ancora la massima attenzione da parte della popolazione locale.
Approfittiamo dell'occasione per ricordare a tutti i cittadini di tutto il territorio nazionale l'estrema importanza di mantenere sempre la massima attenzione.
Il terremoto dell'Emilia Romagna è la dimostrazione che forti eventi possono verificarsi anche in zone considerate non ad elevato rischio sismico.
Per quanto riguarda la zona monitorata intorno al bacino aquilano e per un raggio di 80 km continua una discreta attività al momento solo strumentale.

Scienziati sorpresi dal terremoto che ha colpito il nord Italia!

Secondo il sito discovery news il terremoto che ha colpito il nord Italia lo scorso fine settimana ha lasciato abbastanza sorpreso il sismologo dell'Usgs Paul Caruso,perche' avvenuto in una regione storicamente poco sismica.I dati indicano che il terremoto di magnitudo 6.0,avvenuto domenica 20 maggio alle ore 04:00 e' stato un Thrust quake "un terremoto di spinta",ovvero un evento che si scatena quando due placche si muovono contemporaneamente.ma quello che e' sorprendente e che il terremoto sia avvenuto a 750 km di distanza dal confine in cui le placche tettoniche collidono e che sia avvenuto ad una profondita' di appena 5 km. E' noto che la placca africana preme su tutto il tirreno, schiacciando gli Appennini e spostando la nostra penisola verso la Grecia e la ex Jugoslavia. E Vi è poi un'altra placca asiatica che preme contro l'Italia, pertanto, l'intero territorio è teatro di terremoti più o meno gravi.Caruso ha inoltre affermato che lo sciame sismico seguito all'evento principale potra' durare per settimane se non mesi.
Secondo Physics.org : "la potenza del terremoto di Sumatra ha sconcertato gli scienziati, perché e' stato il più potente terremoto a scivolamento orizzontale mai registrato. Il sisma è stato anche particolare in quanto la frattura e' avvenuta nel mezzo di una placca oceanica piuttosto che sul confine tra due placche. "ultimamente, stiamo assistendo a questi terremoti di magnitudo inusuale che stanno scoppiando lontano dai confini delle placche tettoniche, come a Sumatra e in Italia. I Terremoti attuali sembrano avere caratteristiche diverse dei terremoti nel passato. Questa è un'ulteriore indicazione che il dinamismo sismico del pianeta sta cambiando, e che sta subendo un accelerazione repentina.

mercoledì 23 maggio 2012

Cerchi nel Grano e Profezia Maya: incredibili coincidenze!


Esisteva un popolo che possedeva conoscenze profonde, un popolo i cui messaggi sono stati tramandati nel tempo, un popolo le cui profezie hanno cominciato incredibilmente a prendere forma. Sono i Maya. L'eterno fascino del mistero avvolge la profonda conoscenza di quest'antica civiltà la cui memoria è andata perduta nella notte dei tempi. Un esempio di queste conoscenze è il calendario Maya, conosciuto e studiato da decine di ricercatori.
Sono in molti infatti a ritenere che sia portatore di un messaggio profetico ma la sua decifrazione non è ancora completa. I Maya erano convinti che il tempo fosse ciclico, ogni 5.125 anni terminerebbe un'era aprendone contemporaneamente una nuova. Un evento che secondo alcune profezie si compirà nuovamente il 21 dicembre 2012, una data importante in cui alcuni pensano che avverranno dei cambiamenti determinanti nell'uomo e nel nostro pianeta. Cosa c'è di vero?

I Cerchi nel Grano e simboli Maya
Da alcuni decenni, nel sud dell'Inghilterra si manifesta un incredibile fenomeno, affascinante e sconcertante allo stesso tempo: i cerchi nel grano (crop circles in inglese). Ma negli ultimi anni il mistero si infittito poiché sui campi di grano sono cominciate a comparire inquietanti figure Maya. È possibile che si nasconda una connessione tra le figure dei cerchi nel grano e le profezie Maya? Chi o che cosa potrebbe disegnare questi pittogrammi con riferimenti così precisi che mettono insieme passato, presente e futuro? Il messaggio trasmesso da queste affascinanti figure potrebbe avere un grande valore per l'umanità: e se si trattasse di un tentativo di comunicazione da parte di un'intelligenza aliena?
L'ipotesi è sicuramente rivoluzionaria, ma sono forti gli ostacoli creati dallo scetticismo sul fenomeno “cerchi nel grano”. La maggior parte delle persone è convinta che i pittogrammi siano di origine umana, uno scherzo organizzato da una banda di buontemponi. Tutto ciò, nonostante che figure di enormi dimensioni e di estrema complessità siano apparse nel giro di una notte soltanto. A nulla è servita finora, l'enorme mole di dati e di informazioni raccolte e documentate.
Nel 2007, però, è accaduto qualcosa di incredibile, un evento che ha stravolto tutti gli approcci scientifici al fenomeno, rilanciando con forza la teoria che non si tratti di un'opera umana, ma che sia una forma di comunicazione da parte di intelligenze extraterrestri. La notte tra il 6 e il 7 luglio 2007, il ricercatore Winston Keech sistema una serie di telecamere sulla collinetta sovrastante la zona di East Field, una zona dell'Inghilterra particolarmente interessata dal fenomeno dei cerchi nel grano. A Keech si unisce un altro ricercatore, Gary King, avvocato da sempre appassionato di questo fenomeno.
Le quattro telecamere utilizzate erano delle Samsung a la luce infrarossa montate su barre a T davanti al suo pick-up. Intorno alle 00:30 le camere ad infrarossi hanno catturato dei flash di luce seguiti da due figure scure in movimento sul campo. Nessuna ombra o segno sul campo però sembrava indicare che questi fenomeni avessero creato qualche cerchio nel grano sul campo.
Ma 45 minuti dopo, alle 01:45 la prima traccia ha iniziato ad apparire sul campo, filmata agli infrarossi. Solo alle 04:45 del mattino i due si rendono conte che sul campo è apparsa una complessa formazione esattamente nel luogo dove Keech ha filmato quei flash, seguiti da piccole forme scure in movimento. «Per quello che so, questa è la prima volta che accade qualcosa di simile, cioè di un filmato che dura tutta la notte, eliminando qualsiasi dubbio che ci fosse qualcuno con attrezzature o apparati di illuminazione di qualsiasi genere. Credo sia il filmato migliore e più completo attualmente disponibile su come si forma un cerchio nel grano», racconta Gary King.
Alcuni cerchi della formazione seguono l'andamento ondulato del terreno, deformandosi in modo tale che dall'alto risultino perfettamente circolari, una conferma ulteriore ad indicare la natura inspiegabile dei cerchi nel grano.
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Quale mistero dietro i Cerchi nel Grano? 
Da alcuni decenni, i cerchi nel grano, appassionano, affascinano, dividono e incuriosiscono. Le domande più semplici non hanno ancora trovato una risposta: chi realizza questi disegni, e perché? Le risposte della scienza e degli hoax (gruppi di falsari che realizzano pittogrammi) non sono sufficienti. Troppe volte le formazioni più spettacolari sono apparse in una sola notte e magari con il cattivo tempo. L'esempio più eclatante è la formazione di Milk Hill, nel Wiltshire, comparsa nell'agosto del 2001, il più grande pittogramma mai comparso prima, formato da 409 cerchi e che ha occupato una superficie di 90.000 metri quadrati!
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Questi fatti danno ancor più credito all'origine non umana dei cerchi nel grano, un fenomeno che potrebbe essere davvero la manifestazione di un progetto che riguarda tutto il genere umano.
Cosa aspettarsi dalla profezia Maya?
Un “salto evolutivo”. Questo profetizzano i Maya quando si riferiscono alla data del 21 dicembre 2012. La recente comparsa di figure e simboli maya nei cerchi nel grano, lascerebbe supporre che i misteriosi artefici dei pittogrammi vogliano attirare la nostra attenzione verso gli eventi in corso e che ormai stanno per manifestarsi nella data che indicherebbe la fine dell'attuale era.
Il termine profezia, in realtà, è accostato ai Maya in modo non del tutto corretto. I Maya infatti avevano individuato dei cicli di tempo regolari di funzionamento dell'Universo. In base a questa conoscenza erano in grado di prevedere, con secoli di anticipo, eventi astronomici di grande portata che avrebbero influenzato l'umanità intera. Per il calcolo di questi cicli i Maya avevano sviluppato un complesso sistema di calendari che utilizzavano per armonizzare la loro esistenza con il fluire degli eventi e delle energie cosmiche. Il ciclo più breve da loro calcolato era di 52 anni e si otteneva attraverso l'iterazione di due differenti calendari, il calendario sacro, chiamato TzolkinHaab.
Lo Tzolkin era formato da 13 mesi di 20 giorni, per un totale di 260 giorni, corrispondente alla durata media della gestazione dell'essere umano. Il calendario Haab era formato da 18 mesi di 20 giorni ciascuno, per un totale di 360 giorni. Per arrivare alla durata dell'anno solare di 365 giorni, si aggiungeva un mese corto di 5 giorni chiamato Uyaeb.
Secondo i loro studi il nostro sistema solare compie un moto circolatorio di avvicinamento e allontanamento dal centro della galassia (la Via Lattea) che dura 25.625 anni. Questo ciclo, che i Maya chiamavano "giorno galattico" era da loro suddiviso in 5 sottocicli di 5.125 anni ciascuno, che consideravano come singole ere che erano chiamati "Soli". Alla fine di ogni sole ipotizzavano che un potente flusso di energia partisse dal centro della galassia, provocando una forte e anomala attività solare con conseguenti catastrofi planetarie.
In effetti nel 1997 la sonda Soho ha rilevato un flusso di energia proveniente dal centro galattico e pochi anni dopo, il Sole è entrato in forte attività, dando così un supporto scientifico a quanto anticipato dai Maya. Le osservazioni di Soho sono state poi confermate ed approfondite dalle osservazioni ottenute grazia al telescopio spaziale aRaggi Gamma Fermi della NASA ha permesso di osservare una struttura precedentemente mai osservata al centro della Via Lattea.
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«Quello che abbiamo visto sono due bolle che emettono radiazione gamma che si estendono per 25.000 anni luce in direzione nord e sud rispetto al centro galattico», ha commentato Doug Finkbeiner, astronomo dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, nel Massachusetts, che per primo ha riconosciuto l'oggetto. «Ancora non comprendiamo appieno la loro natura e la loro origine». [Le Scienze].
La previsione dei Maya, sull'energia proveniente dal centro della galassia, compare in un cerchio nel grano apparso il 13 luglio 1996 a West Kenneth. La figura mostra il simbolo maya Hunab Ku che rappresenta il centro galattico.
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Si vedono chiaramente i raggi fuoriuscire dal suo perimento. Affiancate a hanabku si vedono la luna crescente e una cometa.
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Com'è possibile questo connubio tra le profezie dei Maya e i cerchi nel grano?
I messaggi provenienti dai pittogrammi sono estremamente precisi. Le rappresentazioni astronomiche dei Crop Circles, infatti, spesso indicano anche delle date, e nel caso del cerchio Hanab Ku, ci si riferisce ad una data precisa. Secondo le attuali conoscenze, questa disposizione del cielo dovrebbe verificarsi nel mese di dicembre del 2012. Indica forse il momento di massima intensità energetica?
I Maya ricordavano che già quattro soli, ovvero quattro cicli 5.125 anni, erano trascorsi dall'inizio del grande ciclo, o giorno galattico, quindi, secondo i loro calcoli, ora ci troviamo alla fine dell'era del “Quinto Sole”, iniziata il 13 agosto 3114 a.C. e che terminerà il 21 dicembre 2012.
Per questo periodo i Maya prevedevano nuovi sconvolgimenti nel nostro pianeta e un grande rinnovamento spirituale negli esseri umani. I sopravvissuti avrebbero dato il via a una nuova era dell'oro, un cambiamento che secondo alcuni ricercatori è già cominciato. Tra i documenti Maya più importanti, in cui sono riportate le loro profezie, c'è sicuramente il "codice Dresda".
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Si tratta di uno dei tre codici esistenti scampati alla furia distruttrice dei conquistadores. Il "codice Dresda", che prende il nome dalla città in cui è custodito, è il più ricco di informazioni. Contiene previsioni che anticipano con stupefacente correttezza fenomeni astronomici ed eventi che avverranno anche in un futuro lontano.
E in questo codice è presente una della più impressionanti previsioni astronomiche dei Maya. Con secoli di anticipo, infatti, avevano previsto, con un errore di pochi secondi, l'eclissi dell'11 agosto 1991, una delle più spettacolari del secolo scorso che ha interessato il territorio del Messico. A questa eclissi è associata una figura che rappresenta la morte seduta su un trono di ossa, simboleggia la vecchia era, l'era che sta terminando.
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La previsione o profezia dice:
"Guai a voi della terra, verrà la fine dei cavalieri giaguaro e l'inizio di una nuova era che sorgerà sulle ceneri della precedente. E sarà il tempo dell'incontro con i Signori delle Stelle".
Dunque l'eclissi viene considerata dai Maya come il punto di partenza del processo che segnerà la fine della vecchia era e l'incontro con i maestri provenienti dalle stelle. Significa forse il contatto tra l'umanità e una civiltà aliena proveniente dal cosmo? Sarà grazie a questo contatto che l'umanità potrà vivere la nuova età dell'oro anticipata dai Maya?
Il 13 agosto del 2000, nei pressi del radiotelescopio militare di Chilbolton, compare un bellissimo cerchio nel grano che non si riesce a decifrare. La sua vicinanza ad una struttura militare sorvegliata 24 ore su 24, rende difficile, se non impossibile, pensare ad una sua origine umana.
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La spiegazione arriverà, inaspettatamente, l'anno seguente. Nello stesso campo, il 14 agosto 2001, compare un nuovo pittogramma. Questa volta, però, non è il solito simbolo, si tratta infatti di un volto dai tratti chiaramente umanoidi, disegnato con la stessa tecnica usata per le vecchie foto in bianco e nero dei quotidiani: un insieme di punti la cui dimensione e distanza crea l'immagine.
Questa è una tecnica mai vista prima nei Crop Circles. Applicando un filtro grafico sulla foto (filtro Gaussian 5 pixel), sono evidenti maggiori dettagli. Si vede come vengano evidenziati la luce e l'ombra, dimostrando che quell'essere era vivo nel momento in cui è stata scattata la foto o nel momento in cui hanno impresso questa immagine nel campo di grano.
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Appena cinque giorni dopo, cioè il 19 agosto, a poche decine di metri dal volto alieno, compare un'altra figura ancora più sconvolgente.
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Sembra la risposta al messaggio in codice binario trasmesso dal radiotelescopio di Arecibo nel 1974. Fu proprio in quell'anno, infatti, che Frank Drake, scienziato e direttore di Arecibo, assieme al famoso astronomo Carl Sagan, tentò di comunicare con un gruppo di stelle identificato come M13.
Fu inviato un messaggio di presentazione dell'uomo ad un'ipotetica civiltà aliena, indicando dati relativi al nostro sistema numerico, agli atomi base della vita terrestre, alla struttura del DNA umano, e a quella del nostro sistema solare, con la relativa posizione della terra. Furono inseriti anche i dati relativi al radiotelescopio di Arecibo.
Secondo i calcoli, il messaggio avrebbe impiegato 25.000 anni per giungere a destinazione e altrettanti ne sarebbero passati per ricevere una risposta. Un vero abisso di tempo, senza neanche sapere se in quel gruppo di stelle esistesse realmente un'ipotetica civiltà aliena. Tali premesse, rendono ancora più sconvolgente la comparsa del pittogramma di Chilbolton. È possibile che qualcuno abbia ricevuto il nostro messaggio e ci abbia risposto molto prima del previsto?
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Abbiamo lo stesso sistema numerico con 0 e 1 (sistema binario), quindi le risposte sono universali. Anche gli atomi base della vita sono gli stessi, però nel loro corpo è presente anche il silicio. Anche la struttura del DNA fondamentalmente è la stessa. Questo dimostra che discendiamo tutti dallo stesso principio universale.
Gli elementi in gioco nei pittogrammi di Chilbolton sono di portata enorme. È veramente la risposta di una civiltà aliena? È un falso o è reale? Il codice Dresda dei Maya annuncia che, a partire dall'eclissi del 1991, è iniziato un processo che porterà l'umanità all'incontro con i “Signore delle Stelle”. Questi pittogrammi, potrebbero essere la preparazione al primo contatto con i nostri fratelli delle stelle? A distanza di un anno dalla risposta di Arecibo, esattamente il 15 agosto 2002, nei terreni di Crabwood, compare un crop circle ancora più stupefacente.
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Raffigura un alieno con in mano un disco su cui è inciso un messaggio in codice binario. Si tratta del linguaggio ASCII di programmazione dei computer. La cosidetta “Alien Face” di Crabwood ha sollevato un vespaio di polemiche sulla sua autenticità. Eppure, a distanza di anni, nessuno ha dimostrato che si tratti di un falso e nessuno ne ha rivendicato la creazione.
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La complessità della realizzazione, che simula il modo in cui si compone un fotogramma televisivo, l'effetto tridimensionale della figura, la difficoltà di realizzare il codice binario in senso spiraliforme come nei Compact Disc, sono tutti elementi che rendono veramente difficile l'ipotesi del falso.
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Il  contenuto del messaggio è apparentemente privo di senso. L'americana Linda Howe, con la collaborazione di un anonimo che le ha scritto via Internet, sostiene di avere decodificato il messaggio, che suona così:
"Diffida dei portatori di falsi regali e le loro promesse non mantenute. Molto dolore ma ancora tempo. Credete. C'è del buono là fuori. Noi opponiamo il tradimento. Canale in chiusura (suono di campana)".
Riferimenti al 21 dicembre 2012
Se alcuni cerchi nel grano sembrano inserirsi nel contesto della profezia dei Maya contenuta nel Codice Dresda, a partire dal 2000 cominciano a comparire dei Crop Circles con simbologia Maya e riferimenti sempre più espliciti al 2012 con pittogrammi sempre più chiari e dettagliati. Il 2 agosto 2004 viene individuata una delle più belle figure di stile Maya comparse fino ad oggi.
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Rappresenta il calendario Maya del Lungo Computo, ovvero il ciclo, o sole, nel quale ci troviamo ora, che terminerà il 21 dicembre 2012. Indica anche la ciclicità eterna del tempo e della ruota vita-morte, la dualità. Questo concetto è espresso dalle due ali al centro del pittogramma e che ritroviamo anche nel simbolo cinese dello Yin-yang.
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La seconda figura è comparsa il 9 agosto 2005 e rappresenta il calendario religioso dei Maya, lo Tzolkin, composto di 260 giorni che equivale al periodo di gestazione dell'essere umano.
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La parte esterna del cerchio è composta da venti elementi, mentre nel cerchio più interno è presente un gruppo di tredici barre ripetuto quattro volte. Tredici per venti è uguale a duecentosessanta: sono i giorni del calendario sacro tzolkin, mentre tredici per quattro fa cinquantadue che è il numero di anni di un ciclo completo. I due numeri sono importanti: ogni 52 anni, il calendario solare di 365 giorni e il calendario sacro di 260, si univano partendo dallo stesso giorno. In quel giorno si celebrava la festa del “Nuovo Fuoco”.
Andando al centro del pittogramma, abbiamo un mezzo arco che indica il Giorno Zero e anche la Luna Nuova. È il giorno in cui le Pleiadi, il Sole e la Terra si allineano. Questo allineamento avviene precisamente il 20 maggio. In questo caso, però, la figura rappresenta anche un'eclissi parziale di sole che avverrà il 20 maggio 2012, pertanto ci stanno indicando una data molto precisa.
Sorprendentemente 60 giorni dopo l'equinozio di primavera del 21 marzo 2012,  il sole a mezzogiorno si troverà allineato alle Pleiadi sopra lo zenit della piramide di Chichen Itzà. La piramide di Chichen Itzà era stata eretta in onore del dio Quetzalcoatl o Kukulcan di cui i Maya e tutti i popoli del sudamerica attendevano il ritorno.  È un nuovo riferimento al ritorno dei maestri?
Analizzando ancora il pittogramma, notiamo che sulla parte opposta al simbolo dello zero, sono presenti due gruppi di otto aste. Otto più otto è uguale a sedici. Esattamente 16 giorni dopo il giorno zero ci sarà un transito di Venere di fronte al Sole, l'ultimo di questo secolo. È un fenomeno che si ripete solo due volte ogni 100 anni circa ed era importantissimo per i Maya perchè coincideva con due cicli di 52 anni del loro calendario Tzolkin Haab. In questo caso il transito è ancora più importante perchè è l'ultimo per i tre cicli di 25.625, 5.125 e 52 anni che si chiudono tutti nel 2012. 
A distanza di pochi giorni, esattamente il 13 agosto 2005, in un campo vicino compare un altro cerchio nel grano con chiare simbologie maya. È formato da un cerchio in cui è inscritto un quadrato, che a sua volta racchiude un altro cerchio. È la rappresentazione del microcosmo-macrocosmo dei Maya. Del concetto ermetico del “come in basso, così in alto”. Ma secondo alcuni ricercatori, il quadrato dentro al cerchio, avrebbe un significato ancor più profondo: quadrare il cerchio significa armonizzare l'aspetto materiale della vita con quello spirituale.
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Il cerchio nel grano del 15 agosto 2006 è il simbolo maya del pianeta Venere. Possiamo quindi ipotizzare che si riferisca al ciclo di inizio e di  fine di Venere davanti al sole, ciclo che, come indicato nel pittogramma del 9 agosto 2005, terminerà per questo secolo, con il transito di giugno nel 2012. Possiamo dire che questo pittogramma rappresenta il passaggio dalla vecchia era alla nuova era, dal Quinto sole al Sesto sole che comincerà sabato 22 dicembre 2012.
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Ma Venere è importante anche per un altro fatto. I Maya sapevano che alla chiusura del suo ciclo di eclissi, il Sole si sarebbe manifestato e avrebbe parlato. Con questo indicavano un forte aumento dell'attività del nostro astro che avrebbe influenzato profondamente la nostra civiltà e il nostro pianeta.
Il 31 luglio 2007 la NASA ha scoperto una macchia nel sole che invece di essere nera era bianca, questo indica che la sua polarità era invertita rispetto a una macchia normale. Gli scienziati hanno rivelato che si tratta di un'anomalia che indica l'inizio del ciclo numero 24 di massimi solari e delle conseguenti tempeste. I picchi massimi, con un'attività di anomala potenza, sono previsti per gli anni 2010, 2011 e 2012, esattamente quando Venere concluderà il suo ciclo di eclissi.
Lo stesso periodo in cui, come annunciato dai Maya, il Sole parlerà cioè manifesterà la sua massima potenza. L'ultimo massimo solare si è verificato nel 2001, il prossimo lo si aspetta tra il 2011 e il 2012 mentre in un normale massimo solare nella superficie della nostra stella si contano tra le 80 e le 100 macchie, per il 2011 e 2012 ci si aspetta tra le 150 e le 180 macchie. Tutta questa attività sembrerebbe confermata dalle notizie che arrivano, dall'inizio dell'anno, sulle anomalie che stanno interessando il nostro Sole. [vedi post Anomalie Solari].
La quantità di dati e simboli legati alle conoscenze e alle profezie dei Maya manifestati negli straordinari cerchi ne grano inglesi, potrebbero ancora continuare. Davvero i Maya potevano prevedere eventi nel futuro? Questi avvertimenti hanno un fondamento reale? Ormai anche gli scienziati lo confermano, la Terra è un'entità vivente, un organismo complesso. Mai come prima nella storia dell'umanità è necessario un cambiamento di coscienza. Un messaggio di allarme e di speranza proveniente da un passato di cui, a fatica, si sta riconoscendo l'importanza.