SCOPERTA
INSPIEGABILE «Lenticchie liquide» di 10 chilometri a tremila metri di
profondità che si spostano a tre centimetri al secondo
In
fondo al Mediterraneo si scandaglia nel buio per andare a caccia degli
imprendibili neutrini, sempre più protagonist,i nel bene e nel male,
della nuova fisica. Ma nel frattempo i sensibilissimi strumenti hanno
scoperto qualcosa di inaspettato e misterioso nelle sue origini. Degli
imponenti vortici d’acqua, delle lenticchie liquide estese dieci
chilometri si muovono a tremila metri di profondità e, roteando, si
spostano rapidi alla velocità di tre centimetri al secondo. Lo racconta
sulla rivista scientifica Nature Communications Angelo Rubino
dell’Università Ca’ Foscari di Venezia che insieme ad un gruppo di altri
fisici dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) stanno
indagando un mondo sconosciuto. Già in passato erano stati colti di
sorpresa perché trovarono consistenti gruppi di cetacei, in particolare
capodogli, dove non dovevano esserci. Ma ora la scoperta intriga di più
perché il fenomeno osservato, che in un grande oceano può essere
normale, nel piccolo bacino del Mare Nostrum non si capisce perché e
come possa manifestarsi.
MISTERO
- I fisici guardano laggiù nell’ambito dell’esperimento Nemo (Neutrino
Mediterranean Observatory) volto a costruire sotto grandi strati d’acqua
dei rilevatori capaci di catturare le effimere particelle, i neutrini
appunto, che provenienti dalle profondità cosmiche attraversano
impunemente la Terra senza che nessuno se ne accorga. A tal fine, nei
fondali del Mare Ionio, a 3500 metri di profondità, sono stati collocati
rilevatori di temperature e correnti i quali hanno individuato appunto
lo scorrere inaspettato dei dischi acquosi. Da dove vengano per il
momento nessun lo sa. Forse, dicono i ricercatori, ci sono delle cause
locali o forse sono innescati da lontano, dal Mare Adriatico o dal Mar
Egeo. Queste sono solo alcune ipotesi che sembrano emergere dalle
simulazioni effettuate con i dati raccolti e che non sembrano regalare
grandi certezze. La spiegazione, quindi, è ancora lontana. Nemo, che nel
frattempo ha anche cambiato nome (ora si chiama KM3Net), prosegue nelle
sue installazioni dopo le primi torri di prova che verificavano il
sistema. L’esperimento europeo sui neutrini con Infn da guida sarà
realizzato al largo di Capo Passero.
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