Allarme
rientrato per la temuta grande macchia solare definita il "mostro"
dagli esperti della Nasa: si è "sgonfiata" senza provocare danni,
registrando solo lievi disturbi alle comunicazioni satellitari.
Lo
ha reso noto l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) spiegando che
l'attività solare risulta nella norma e che il 'mostro' ha raggiunto
solo il penultimo livello di intensità energetica. Si attendono però nel
futuro prossimo tempeste realmente temibili.
"Il
cosiddetto mostro ha dato origine a emissioni medio alte, niente di
eccezionale", ha spiegato Mauro Messerotti, dell'Osservatorio di Trieste
dell'Inaf, aggiungendo come si sia forse tratto di eccesso di
sensazionalismo, "era ovviamente un gruppo di macchie solari di
dimensioni notevoli, ma non tale da arrivare a definirlo mostro", come
hanno fatto gli esperti americani.
Tuttavia
la macchia è savvero spettacolare, tanto da avere attirato l'interesse
di numerosi astrofili in tutto il mondo. Dall'Italia, per esempio, un
''primo piano'' della macchia AR1476 si deve ad Alessandro Bianconi, di
Dolianova (Cagliari), membro dell'Unione Astrofili ITaliani (Uai) e
dell'Associazione Astrofili Sardi.
Il
gruppo di macchie definite dalla sigla AR 1476 era stato individuato
nei giorni scorsi dal Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa e, con
i suoi 160.000 chilometri quadrati di estensione, risultava visibile
anche senza l'ausilio di telescopi solari, soprattutto durante l'alba e
il tramonto. Le dimensioni particolarmente grandi del gruppo di macchie
aveva provocato un certo allarme, ma come ha spiegato Messereotti,
"risulta ora in fase di decadimento".
Rientrato
l'allarme blackout, in queste ore gli abitanti delle zone circumpolari
potranno però godersi lo spettacolo delle aurore provocate dalle
interazioni degli strati alti dell'atmosfera (magnetosfera) con le
emissioni liberate dal "mostro", cui hanno fatto seguito una gran
quantita' di fasci di elettroni liberati da altre attività che hanno
interessato la superficie del Sole.
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